Il kit è composto da:
- Interfaccia, che è necessaria per ricavare le uscite video e touch screen dal monitor originale.
- Box android, collegato alla interfaccia, quindi lo schermo diventa un tablet.
Nessuna delle funzionalità originali subirà variazioni, nessun taglio fili.
C'è da aprire il monitor ed installare all'interno una scheda (sub board). Tutto è reversibile.
Con la sola interfaccia, si può collegare un Chromecast (solo per capacitivi), un lettore video USB, eventualmente fare il mirror di smartphone con dispositivo apposito.
L'interfaccia per resistivi non ha ingressi HDMI ma solo RCA.

L'elenco è riferito a circa 30 anni, comunque vi è sfuggita l'ultima cosa che ho scritto: "so benissimo che i mezzi perfetti non esistono, e non ho questa pretesa, soltanto mi infastidisce il CULTO per un pezzo di ferro e plastica, che certo non è da buttare via ma nemmeno da venerare" quindi non la vendo e non ne sono nemmeno troppo deluso complessivamente, piuttosto ne sono deluso analiticamente se rapporto il prezzo ai difetti riscontrati già nel primo mese di utilizzo.
Molti anni fa, quando il gruppo FIAT produceva la Croma e la Thema, le lamentele degli utenti erano molto maggiori per la Thema; in effetti si trattava di due mezzi molto simili e costruiti sulla stessa base, ma chi pagava di più aveva maggiori pretese, e scusate ma mi pare anche giusto: se vuoi produrre e vendere un prodotto spendendo X ma facendotelo pagare 2X, non puoi offrire solo design e sperare che gli appassionati abbocchino ottusamente, devi anche investire in tecnologia e materiali; ora, sui materiali non ho nulla da obiettare, ma sulla tecnologia sì, e al giorno d'oggi non mi sembra una voce trascurabile.
Ribadisco che più che essere infastidito dai difetti del mezzo (finora accettabili, e speriamo non ne spuntino di inaccettabili) mi disturba l'approccio dogmatico che serpeggia sul forum, con annesso ostracismo per chi alza una voce contraria alla diffusa idolatria.

Invece è proprio così e si tratta di una situazione che affligge qualunque lubrificante. La qualità alta o meno può certamente aiutare la resistenza, ma non compiere miracoli. L'usura (degrado) avviene.

Non ti è chiaro perché approcci il discorso nel modo sbagliato, cioè considerando una sola variabile in un contesto isolato. In realtà all'interno del motore le variabili sono molte. Già solo sulla temperatura, considera che non hai un riscaldamento progressivo del lubrificante. L'olio è usato è anche per il raffreddamento dei punti più caldi del motore (cielo dei pistoni, turbo etc...), dove in pochissimo tempo dopo l'accensione, vengono raggiunte temperature di diverse centinaia di gradi. Un conto è scaldarlo lentamente. Altro è, prenderlo freddo e spruzzarlo su un pezzo a 800°...

Poi ci sono i cicli di riscaldamento delle parti meccaniche, in cui il blowby è considerevolmente più elevato di quando il motore funziona al regime termico prescritto. Questi cicli sono i maggiori responsabili dell' inquinamento del fluido.

Tutto questo, come già scritto, difficilmente giustifica rotture o impedisce categoricamente che si possano superare gli intervalli senza inconvenienti. Argomenta però, in modo più che fondato, che la prescrizione dei produttori sia fondata con cognizione di causa. Così come il fatto che seguendola si scongiurano rischi, o, diversamente, si corrono.

Sempre però chiaro che esiste una palese differenza fra rischio e certezza. La prescrizione di servizio del produttore è funzionale ad una certezza (non avere problemi), non rispettarla, espone invece ad un rischio (che il lubrificante non sia più in grado di assicurare sufficiente protezione).

Sostenere invece che ciò sia un complotto oscuro, ordito da produttori di auto e lubrificanti, ha il medesimo valore di credere alle scie chimiche... Poi per carità, in tanti so che ci credono....

In fondo... qualcuno qui mi mai visto faccia ? Potrei essere un rettiliano !


Occhio....

Non c'è due senza tre... di nuovo sono d'accordo con Old.boy !

Il ragionamento è assolutamente corretto: i tagliandi andrebbero fatti anche con pochi km, perché l'olio degrada. La questione non è legata all'anzianità in senso temporale. In questo ha ragione anche Orsatti, ma è influenzata dai cicli sopportarti. La variabile più influente sul degrado dell'olio è lo shock termico, cioè il continuo passare attraverso cicli di riscaldamento e raffreddamento.

Se ogni giorno faccio due volte 3km di strada, alla fine dell'anno il mio olio sarà molto più degradato di quello di una vettura che si è sparata 20000 km in soli 5 viaggi da 4000 km l'uno.

Gli intervalli suggeriti dalla casa produttrice, sono funzionali a coprire queste variabili imponderabili.

Quindi, se so di fare pochi km per un uso sporadico (pochi viaggi), non è un problema allungare l'intervallo temporale di servizio. Se invece li percorro con continui e brevi spostamenti, sarà bene seguire l'indicazione di servizio ancorché la soglia kilometrica sia molto distante da quella ammessa.

Ciò premesso, attribuire a questa causa il guasto, soprattutto senza nemmeno aver aperto il motore per verificarlo, è solo "lunare".