CITAZIONE (RobEvo @ 31/5/2017, 14:08)
Mox, sicuramente hai molte più conoscenze tecniche di me e forse anche di tutti i partecipanti alla discussione. Le tue teorie sono molto affascinanti, però la mia logica mi suggerisce qualche appunto:
se si trattasse di un problema risolvibile coibentando lo scarico o usando un olio con altre specifiche, avrebbero già risolto e forse avrebbero evitato la figuraccia che sicuramente, in immagine, quindi in soldoni, gli costerà di più.
L'additivo aiuta di certo, forse la sinergia rigenerazione forzata (tirare le marce) + additivo è la cosa che più si avvicina ad una soluzione. La mia auto è cambiata, se mantiene questo trend potrei anche arrivare matematicamente ai fatidici 32.000. Ma a me ne bastano solo 26.000, che sarebbe il limite dei km che percorro normalmente in 2 anni.
Alcuni filmati postati dall'utente spagnolo Jruiz mostrano quello che avviene durante le rigenerazioni, dati estratti da programma di diagnosi e interfaccia OBD-II. E si vede chiaramente la temperatura del DPF salire oltre i 600° utili alla rigenerazione, quindi escluderei i comunque corretti dubbi su un errore di progettazione dello scarico.
Hai scritto che l'olio è il maggiore responsabile della produzione di particolato, ma ne sei sicuro? Io non ho dati scientifici per contraddire questa affermazione, ma ho sempre pensato, come tanti, che fosse la combustione del gasolio soprattutto (quasi interamente) a produrre particolato, assieme ad una piccolissima percentuale di olio che va a bruciare e che potrebbe contribuire. Ma la proporzione mi fa escludere la responsabilità di un olio non adatto all'euro 6.
Detto questo, rimane il macigno rappresentato dal fatto che alcune Evo non soffrono di questi problemi. Parliamo anche di auto che fanno tra andata e ritorno 20 km al giorno, che in teoria non dovrebbero consentire nemmeno una rigenerazione corretta. Per non parlare di quelle che percorrono al 90% autostrada e pure con piede pesante e soffrono lo stesso. E quindi, come la mettiamo? Alcune auto riscaldano e altre no? Alcune hanno il DPF sempre pulito e altre tendono ad intasarsi? Finché non saremo in grado di spiegare quanto sopra, possiamo solo teorizzare cause molto difficili da dimostrare perché olio, DPF e scarichi sono perfettamente uguali per tutti. Forse dovremmo spostare l'attenzione più su sensori, tarature e messe a punto. Credo e temo che i sensori poco precisi siano un problema tra quelli che maggiormente affliggono i motori moderni. IMHO.
P.S.: l'additivo viene usato in misura di 100 ml ogni 200 lt circa di gasolio, quindi ad una percentuale dello 0,05%. Credi davvero che possa far danni o ci stiamo fasciando la testa troppo presto?
Sono tante domande, provo ad esaurirle tutte
1) Perché non ci pensano loro a queste soluzioni: lo spiegavo pochi passaggi più sopra. Non è che non possano arrivare alle medesime deduzioni, ma alle volte può accadere che vi siano altri vincoli, come nell'esempio che ho fatto. Non possiamo saperlo e il dubbio ce lo teniamo finchè "un coniglio non sbuca dal cilindro". In poche parole anche se il tuo ragionamento ha una logica, potrebbero esserci altre ragioni che non ci è dato conoscere, ma che spiegherebbero questa inerzia.
2) I filmati e le temperature: quello che hai visto è un processo di rigenerazione forzata. Certo che in questo caso il filtro raggiunge la temperatura di rigenerazione, ci mancherebbe. (a questo servono le iniezioni post combustione) Il problema è che dovrebbe saltuariamente, in funzione del carico e dei giri, raggiungerla anche spontaneamente. Si tratta di situazioni occasionali e momentanee (di qui spontanee) in cui il filtro è capace di bruciare una quota del particolato che ha trattenuto. Essendo estemporanee e occasionali, queste non possono assicurare la rigenerazione completa, ma allungano l'intervallo in cui filtro finirà per essere saturo e richiedere una rigenerazione forzata per una completa pulizia. Qui sta l'inghippo. Se il filtro non compie mai quelle spontanee, si satura in brevissimo tempo e richiede una rigenerazione forzata per svuotarsi.
3) lo stile di guida e le rigenerazioni spontanee: parlare di autostrada, città, statale è in realtà una semplificazione. La differenza la fanno essenzialmente carico e giri. Più sono elevati, maggiore è la temperatura dei gas prodotti. Ad esempio andare in autostrada a 120 km/h in 9° marcia, non è che produca gas caldi come accelerare a tavoletta da un semaforo all'altro in città. Sarebbe più opportuno parlare di stile di guida sportivo o meno. Per le ragioni prima espresse, il principio è che più spesso porti il motore a emettere gas ad alta temperatura, maggiori saranno le chances del filtro di arrivare ad una fase utile del processo di rigenerazione spontanea in cui brucerà una piccola porzione del particolato accumulato. Così si estenderà il kilometraggio necessario alla saturazione completa e la richiesta di un ciclo di rigenerazione forzata.
4) la produzione di particolato: il particolato è prodotto certamente dalla combustione, ma con notevoli differenze a seconda del titolo. Il motore diesel è un motore a rapporto stechiometrico variabile, quindi può funzionare con differenti rapporti fra gasolio e aria. Il particolato prodotto dalla combustione del gasolio è in realtà tipico solo dei rapporti stechiometrici più grassi, che quindi potrebbero benissimo essere esclusi semplicemente adottando una mappatura che evita di raggiungere questi titoli. (cosa che invero da sempre viene fatta) L'olio, invece, contiene delle ceneri ed è inevitabile che in minima parte partecipi ad ogni ciclo di combustione. Per questa ragione finisce ad essere più determinante del gasolio e, sempre per le medesime argomentazioni, si sono dovuti sviluppare lubrificanti specifici, a basso contenuto di ceneri, per i motori dotati di dpf. Tanto è vero questo che, quando uscirono i primi filtri dpf, ai furbacchioni che per risparmiare mettevano olio tradizionale in questi motori, bastava un solo cambio per ritrovarsi il filtro ko e irrecuperabile. Anche se è poco scientifico, ma è giusto per darti un evidenza apprezzabile, non so se ti è mai capitata l'occasione di vedere lo scarico di un motore 2 tempi a raffronto con uno 4 tempi. Verosimilmente per trovare nello scarico la stessa quantità di particolato, il motore 4 tempi dovrebbe percorrere 150.000 km in luogo degli appena 5000 di un 2 tempi. Questo per darti un'evidenza di quanto particolato possa produrre una piccola quantità d'olio quando bruciata.
5) sensori: in realtà è una delle poche cose affidabili che abbiamo. La maggior parte di questi dispositivi sono estremamente semplici e hanno una lunghissima e consolidata storia di affidabilità. Diverso è più corretto è il discorso sulle tarature, che è poi la strada seguita fino ad oggi da Land Rover, anche se senza successo, per provare a metterci una pezza..
6) additivo: vorrei saperti dare una risposta, ma purtroppo non è possibile. Già in partenza non si sa che composizione e concentrazione ha il prodotto, ma anche sapendole.. onestamente sarebbe difficile capire se possa dare o meno problemi. Per rendere il concetto è come per il fumo di sigaretta. Si sa per certo che è cancerogeno (cioè che esiste una possibilità di danno), ma non è possibile stabilire con certezza che ogni fumatore svilupperà il cancro.
In conclusione si può solo provare. Così come, se fra qualche migliaio di km potrai confermare che non ci sono controindicazioni, non è detto che un altro, con le tue stesse dosi, ma un prodotto diverso, incontri problemi. (o lo stesso prodotto, a dosi superiori a quelle da te testate).
Qualora dovesse andare male, posso solo darti un consiglio: non preoccuparti della spia gialla accesa, la macchina non va in protezione e non si rompe nulla. Percorri almeno un 1500 km prima di portarla in assistenza. Questo perché gli additivi lasciano tracce sulla sonda, che però dopo un po' di strada con gasolio normale, scompaiono. In questo modo l'intervento dovrebbe passarti in garanzia senza problemi.